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Una serata di spasso


di maktero
10.02.2025    |    24    |    0 6.0
"Ero veramente contenta che il gioco avesse funzionato e che mi facesse divertire..."
Mia sorella mi ha fatto uscire dalla mia prigionia per concedermi una libera seratina di divertimento.
Mi ha umiliata concdendomi di coprire la mia nudità con la solita lercia maglietta, lurida, puzzolente, sdrucita ed oscenamente appena sufficiente a coprirmi.
Io tutta speranzosa seguii mia sorella che per la prima volta dopo settimane mi faceva uscire all'aria fresca.
Sapevo che mi sarebbe toccato qualcosa di pesante, l'espressione "seratina di divertimento" uscita dalla bocca di mia sorella era ovviamente sarcastica; ma ero contenta di poter finamelmente uscire all'aperto dopo tanto tempo passato al chiuso.
Caricata nel bagagliaio subii il solito disagiato viaggio e quando la macchina si fermò venni scaricata come un sacco di patate in uno spiazzo fangoso.
Sentii l'aria fresca della sera accarezzare il mio corpo e nelle narici sentivo l'odore della vegetazione, e sotto il corpo sentivo il fresco della fanghiglia umida.
Alzai la testa verso il cielo e vidi le stelle, che mi riempirono l'animo di gaiezza.
Da quanto tempo non provavo quelle sensazioni.
Un calcio violento di mia sorella mi fece tornare alla realtà; vidi che nello spiazzo c'erano alcune trans.
Mia sorella si mise a parlare con quelle e vidi che dopo un lungo discorso tirò fuori del denaro con cui le pagò.
Poi lei e le trans si avvicinarono a me; mia sorella mi ordinò di mettermi in ginocchio mi tolse violentemente la maglietta, la mia ultima protezione della mia dignità.
Nuda come un verme attorniata da quelle cazzute ragazze cominciavo ad eccitarmi per l'umiliazione.
Mia sorella si accorse della mia erezione e sorridendo mi disse crudelmente "stai cominciando a divertirti, troia".
Io risposi con un altro sorriso "che ero fuori di giri per la situazione e la curiosità di cosa mi aspettava".
Lei mi rispose dicendomi aveva organizzato un bel gioco; una caccia, in cui io sarei stata la preda.
Quelle parole sibilline mi incuriosivano e mi attraevano.
Con il cazzo in mano e sconvolta dalla situazione fuori dall'ordinario lechiesi qualche spiegazione sul "gioco".
Lei mi disse le trans ti daranno qualche minuto per scappare e poi le "ragazze" qui attorno ti cercheranno e come da accordi se ti troveranno ti massacrerranno di botte e ti stupreranno.
Ti piace il gioco troia?
Mi si spalancarono gli occhi per le regole di quel gioco e non stavo nella pelle per poter cominciare quello spasso; risposi che non vedevo l'ora di cominciare quel simpatico divertimento.
"E dunque cominciamo" disse mia sorella, e mi diede il via.
Dopo un attimo di incertezza mi alzai di scatto e corsi nuda verso la macchia; mentre correvo felice e contenta in mezzo alle frasche sentivo il terreno umido e ruvido che feriva i miei piedi scalzi mentre le frasche frustavano i mio corpo nudo.
Mi piaceva! Mi sentivo una bambina che giocava ad un perverso nascondino.
Sentii che mia sorella aveva dato il via anche alle trans che cominciavano a cercarmi.
Io ludicamente cercai di nascondermi come in un puerile gioco.
Vidi le trans cercarmi mentre io mi nascondevo tra le frasche, toccandomi tanto mi divertivo per quel giochino.
Le trans senz'altro si sarebbero incazzate; seppur ben pagate, avrebbero voluto voluto sbrigarsi a terminare il loro compito.
Sapevo che la loro incazzattura si sarebbe sfogata su di me.
Ma volevo giocare ancora un pò ben sapendo quale sarebbe stata la mia fine.
Poi una trans più accorta mi trovò nascosta in un cespuglio, mi tirò fuori tirandomi per i capelli e cominciò ad urlare per richiamare le altre.
Io tutta contenta come una deficiente per quel gioco a nascondino che mi aveva divertita cominciai a ricevere i primi calci e pugni dalla trans che mi aveva trovata.
Impazzivo per quei primi colpi che mi davano un godibile dolore; sorridevo mentre soffrivo.
Ero veramente contenta che il gioco avesse funzionato e che mi facesse divertire.
Nel frattempo arrivarono le altre che affaticate e stanche per la mia ricerca non furono delicate.
I calci ed i pugni arrivarono violenti e cattivi.
Come ero contenta; Io urlavo e gemevo sottoposta alla loro violenza sadica ed assaporavo, colpo dopo colpo, il dolore che mi donavano.
Mi sembrava di essere una idiota masochista ed in questa logica cercai di rendere le trans ancora più cattive offendendole.
Come sperato loro no la presero bene e mi sbatterono violentemente contro un albero mentre una gragnuola di colpi arriv a massacrare il mio corpo, mentre quelle infoiate mi riempivano di insulti nella loro lingua.
Mi sembrava di essere in paradiso, nuda nela boscaglia, sporca e lurida venivo maciullata di botte.
Erano veramente brave mi stavano facendo veramente male, ci sapevano fare quelle troie, le apprezzavo.
Fui presa per le spalle e gettata in una pozzanghera dove cominciarono a montarmi addosso con i loro pesi.
Mi spinsero con i piedi la mia faccia nel fango facendomi soffocare, mentre continuavano a calpestarmi ed a calciarmi.
Erano proprio assatanate quelle scatenate!
Mi sollevarono la testa dal fango quanto bastava per dami un poco di respiro, e poi me la spingevano di nuovo in giù nel fango facendomi affogare.
Mentre soffocavo ed ingoiavo fango mi sentii sollevare il culo ed un cazzo entrarmi nel culo, mentre il mio corpo continuava ad essere colpito da calci e pugni e calpestato.
Fu un trattamento veramente bestiale che mi stava facendo eccittare; il mio cazzo immerso nel fango si indurii enormemente per il fantastico piacere di quel magnifico trattamento.
Come erano brave le amavo.
La trans che mi teneva la testa nel fango ogni tanto la rissollevavano per concedermi un poco di respiro; e mentre una arrivava ne mio culo altre si occupavano di incularmi.
Quando quando un cazzo godeva ed usciva un altro entrava.
Ero sempre più eccitata, era veramente una serata divertente diversa dal solito.
Quando arrivai al limite del soffocamento quelle troie mi alzarono dalla pozzanghera e lorda di fanghiglia mi gettarono su un rovo, io finii di peso in mezzo a quell'arbusto spinoso che ferii i mio corpo nudo e che mi fece strillare come una scrofa.
Poi una dopo l'altra cominciarono ad incularmi, nuovamente incuranti dei loro bruschi movimenti che mi facevano tormentare dalle asperità del rovo.
Una volta contente mi sputarono e pisciarono addosso e se ne andarono lasciandomi là dolorante, sfinita ma contentissima.
Avevo finalmente passato una bella serata diversa dal solito; ricca di piacevole dolore, di divertente svago e di simpatica umiliazione.
Ero veramente contenta.
Quando riuscii a sfilarmi dal rovo cominciai a masturbarmi mentre scaricavo dal culo la sborra delle trans; fu in quel momento che mia sorella mi raggiunse.
Mi aveva detto, di avermi trovata opo che le trans le avevano indicato dove mi avevano abbandonata.
Guardandomi masturbare lei capii che mi ero divertita.
Mi lasciò fare, dicendo che dovevo godermi appieno quel momento di felicità perchè prossimmamente sarebbe arrivato del lavoro duro per me.
Rimasi indifferente alle parole di mia sorella, in quel momento pensavo solamente a accontentare il mio cazzo.
Io arrivai davanti a mia sorella che mi guardava con pietosa comprensione.
Poi mi disse che ero ridotta così male che mi avrebbe portata a farmi medicare.
Effettivamente ero coperta di fango e di sangue.
Tornammo alla macchina mentre i dolori del pestaggio e delle altre lesioni si facevano sentire.
Pertanto Io ero di nuovo eccitata e lo dissi a mia sorella che mi fece notare che ero veramente una masochista schifosa e mi mi sputò in bocca.
Mi fece indossare la solita maglietta che era stata strascicata nel terreno ed indossandola sentii la ruvidità della sabbia e dei detriti luridi di cui era intrisa tormentare il mio corpo già martoriato.
Come era bello!
Mi sentivoveramente schifosa dal provare piacere da simili disagi.
Ero ancora straordinariamente eccittata e volevo ancora divertirmi con dell'altra sofferenza.
Durante i viaggio vidi la postazione di una puttana con un fuoco accesso.
Pregai, piaggnucolando mia sorella di fermarsi perchè ero stata attratta da quel fuoco.
Volevo farmi bruciare i piedi e supplicai mia sorella di fermarsi per accontentare quel desiderio.
Lei dopo avermi guardato con attenzione e chiedendomi se c'è l'avrei fatta mi chiese se volevo affrontare veramente anche quella prova.
Io con il cazzo in mano e con la voce da gattina supplicante la pregai di accontentarmi.
Mia sorella commentò per come sei ridotta ti faccio fare anche questo, merda.
Fui felice di quella decisione e mentre lei guidava per raggiungere la postazione di quella puttana, per riconoscenza cominciai a leccare l'ascella destra di mia sorella quella disponibile dalla mia posizione di passeggero.
A mia sorella piaceva quell'attenzione e la feci addolcire e sorridere simpaticamente.
Lei cominciò a ridacchiare per il solletico che la mia lingua le faceva all'ascella, e scherzosamente mi disse di smetterla che la facevo distrarre dala guida.
Io insistetti godendo del suo sudore e dal suo ridacchiare.
Mi resi conto di averla fatta contenta e divertire con questa piccola azione.
Poi arrivammo sul sito della troia mia sorella scese ecominciò a parlare con lei spiegandole la situazione .
Vidi che assentii ricevendo una bella cifra.
Mia sorella mi fece scendere dalla macchina dicendomi che il fuoco era tutto mio, goditelo.
Io guardavo quelle braci con entusiasmo ed eccitazione cominciai a masturbarmi e poi in ginocchio mi gettatai con i piedi nel fuoco.
Fu un dolore terribile sentii il dorso dei miei piedi preso da una morsa di dolore, in quel mentre la puttana come dalle istruzioni ricevute raccolse un bastone infuocato e cominciò a passarmelo sulle piante.
Urlai come una bestia e le lacrime cominciarono a schizzare fuori dai miei occhi per i dolore, era bellissimo non desideravo altro, mi sembrava di impazzire per il piacere.
Mi stavo eccittando allo spasimo, il mio cazzo era duro come non mai e stavo per arrivare quando mia sorella convinse la puttana a ficcarmi il bastone arroventato nel culo.
La puttana dopo un poco di esitazione lo fece e fu come un fulmine di dolore e piacere che mi entrava dentro bruciandomi l'intestino, urlai come una pazza per il dolore che mi stimolò fino a farmi schizzare come un razzo senza bisogno di toccarmi.
Raggiunto quell'orgasmo così eccezionale, cominciai a perdere il senso ea realta e mi gettai a terra parzialmente inconsapevole.
Capii dopo che mia sorella mi aveva raccolta semisvenuta e che mi aveva caricata in macchina.
Arrivammo a casa della sua amica dottoressa che si prese cura del mio corpo massacrato.
Mi riempii di unguenti e fasciature, ma poi rivelando la sua natura perversa convinse mia sorella a scaricarmi nel cassonetto davanti a casa sua.
Evidentemente mi considerava una spazzatura e si eccittava a trattarmi come tale.
Mia sorella sembrò entusiasta dell'idea e disse che a me la cosa, sarebbe senz'altro piaciuta.
Io semiincoscente, fasciata e dolorante venni scaricata dentro il puzzolente cassonetto della spazzatura.
Mezza intontita fui felice di essere trattata così, sia per le mie esigenze perverse sia perchè ciò avrebbe stimolato i desideri perversi delle ragazze.
Nel semiintontimento comprendevo che le due donne avrebbero passato una notte di piacere, mentre io l'avrei passata ferita e dolorante nella puzza e nella sporcizia a soffrire.
Ciò mi faceva eccitare ed in quella bellissima notte infernale che con le mie ultime forze mi masturbai ancora arrivando mentre le mie narici erano riempite dal fetore della spazzatura.
Mentre arrivavo cominciai a perdere la coscienza e compresi di essere anch'io una spazzatura e mi accasciai incoscente scivolando nella mia stessa essenza.










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